Sorry For Bruxelles [la Foto]

sorry

Il messaggio è semplice, spontaneo, si vede dalla sua espressione. Forse gli è stato suggerito quando gli hanno raccontato quello che stava accadendo nell’Europa, la meta verso la quale si sta probabilmente dirigendo con la sua famiglia. Il luogo dove sogni, speranze potranno avere qualche probabilità di realizzarsi. Il bambino si trova nel campo per rifugiati di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. L’europa ha per lui il simbolo della speranza e della rinascita.

Sul foglio ci sono poche parole, le essenziali. Lui si fa portavoce di qualcosa che neppure gli appartiene. La sua religione, come le maggiori fedi professa amore e non odio, eppure sul foglio chiede scusa. E’ qualcosa che va oltre. Va letto come una volontà ad essere parte del dolore. Bruxelles è scritto in rosso e ci sono delle tracce di sangue sotto il nome.

Gli occhi parlano da se. C’è serietà e compostezza. Probabilmente il foglio è stato alzato all’arrivar del fotografo, ma va comunque dato atto che è un Simbolo e una speranza, malgrado l’orrore e il dolore che in tutto il mondo si sta consumando.

 

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