Quando è l’amante di lui ad uccidere la moglie [la terribile sorte di Stefania Crotti]

(Immagine Facebook)

Con un gesto folle, colei che era stata l’amante, ha  eliminato chi riteneva la responsabile dell’allontanamento dell’uomo di cui si era innamorata. Ha ucciso, violentemente, con un piano tremendo e crudele. Ha compiuto un atto che ha distrutto la vita alla vittima, a se stessa e a tutti i legami e gli affetti dei protagonisti della vicenda di Cronaca Nera consumatasi nel Bergamasco il 17 gennaio 2019.

Che ci fosse stata una relazione tra Chiara e Stefano, in città, tra chi li conosceva,  era cosa risaputa, ma poi le cose tra i due erano cambiate. A Stefano, Chiara si era mostrata differente da ciò che credeva. Si erano conosciuti in circostanze particolari, ed entrambi vivevano un momento difficile. Poi Stefano aveva trovato la strada del ritorno a casa. Una riconciliazione, un percorso intrapreso, ma di difficile attuazione. Con Stefania erano uniti anche dalla figlia Martina, di sette anni,  lavoravano per quello scopo.  Ci credevano seguiti anche da uno psicologo. Chiara non accettava che fosse finita.

La premeditazione parte – nella ricostruzione degli inquirenti – dai primi giorni di gennaio, con i sopralluoghi effettuati a Erbusco, nel luogo in cui avrebbe nascosto il corpo (telecamere di videosorveglianza hanno ripreso l’auto di Chiara in quelle zone). Poi i messaggi con chi, a sua insaputa, l’avrebbe aiutata nel gesto. Aveva pianificato tutto sin nei dettagli, anche il terribile messaggio conclusivo con l’amico ignaro dell’aiuto dato, con il messaggio vocale: “Grazie ancora dell’aiuto per la festa. È andato tutto bene” dice la voce di Chiara.

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Il giorno 17 gennaio, Stefania uscita dall’ufficio incontra Angelo, (che non conosce), mandato da Chiara a prelevarla. Questi si manifesta come amico del marito che le avrebbe organizzato una festa a sorpresa. La fa perfino bendare e la porta al cospetto di Chiara davanti al suo Box, e se ne va. Li si consuma il delitto. Tradita e ingannata, si ritrova da sola davanti alla sua carnefice che probabilmente la uccide, dopo una lotta, con un martello. Poi la porta fuori Bergamo, a Erbusco, dove cerca di far sparire il corpo.

Chiara Alessandri  era  infelice e smarrita per la conclusione della storia con Stefano. Non ha saputo accettare qualcosa per lei inaccettabile. E’ stata però  determinata e implacabile, una carnefice spietata.

Il Corpo è stato trovato da un ciclista semi bruciato. Viene identificato per un tatuaggio e gli anelli. In caserma verrà condotto il marito Stefano, che però nelle ore dell’omicidio era a lavoro. Angelo, visto un messaggio di Facebook di richiesta di aiuto per la scomparsa della moglie, da parte di Stefano si reca anche lui dai Carabinieri per raccontare quanto aveva fatto, ignaro di tutto il resto. Tutto torna e purtroppo la terribile verità prende forma. Chiara Alessandri viene fermata con l’accusa di omicidio.

Stefania Crotti, 42 anni uccisa per la sola colpa di essere la moglie di Stefano del Bello.

Stefano del Bello, ignaro di tutto, oggi è con la sua bambina di sette anni, senza più la mamma.

Chiara Alessandri, rimarrà in carcere per omicidio e un probabile ergastolo. Ha perso tutto. Perderà la sua vita e i suoi tre figli di 11, 7 e 6 anni.

4 bambini hanno perso un affetto importante e determinante per la loro crescita. Gli adulti, le persone in genere troppo spesso agiscono e non pensano alle conseguenze del loro fare. Se si va a guardare nei profili Facebook delle  tre persone principali protagoniste della vicenda, si vedono foto sorridenti e  – in quello di Stefania – il suo “Centro”, la figlia. Mi fa sempre un po’ uno strano effetto entrare in uno spazio personale, di chi non c’è più. Mi sembra di rubare momenti intimi, unici, ritagli di una vita e poi ancora commenti, scherzi, ricordi di chi poi però non ne avrà più. E’ già diventato un profilo fatto “in Memoria di…” Di tutt’altro aspetto il profilo di Chiara, ricoperto di insulti e di persone che danno giudizi, commenti di ogni genere. Ne sintetizzo il contenuto di quelli che ritengo più opportuni: Adesso è il tempo che la Giustizia faccia il proprio corso, è il tempo di chiudersi in un rispettoso silenzio. RIP

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