Lenti a contatto che emettono “raggi laser” diventano realtà

E’ evidente come la tecnologia sia ormai parte integrante delle nostre vite ed è altrettanto noto come il lavoro di ricercatori in varie parti del mondo prosegua per dare vita a strumenti in grado di adattarsi alle esigenze dell’uomo portando allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate e facili da usare. Una importante espansione continua a conoscerla la tecnologia indossabile con dispositivi e sensori integrati all’interno di dispositivi e non solo.

Si inserisce perfettamente in questo contesto il lavoro svolto da un team di ricercatori della University of St. Andrews, in Scozia, che ha presentato qualcosa di decisamente innovativo. Si tratta di una speciale tecnologia che può essere adattata anche alle lenti a contatto, in grado di emettere raggi laser.

Al contrario di quanto si immagina, non si tratta di una tecnologia per fornire all’essere umano capacità paragonabili a quelle di un supereroe, ma di innocui laser studiati appositamente per migliorare i sistemi di sicurezza di vari dispositivi o contrastare problemi come la contraffazione, ottimizzando ulteriormente gli strumenti di sicurezza a disposizione delle persone.

I ricercatori dell’università scozzese hanno lavorato alla realizzazione di una speciale membrana composta da semiconduttori organici che presenta due caratteristiche molto importanti. Innanzitutto ha dimensioni piuttosto ridotte ed è molto sottile. Inoltre ha una struttura particolarmente flessibile, che ne consente l’applicazione su svariate superfici. Una delle applicazioni più interessanti studiate dai ricercatori è la possibilità di adattarle a delle lenti a contatto.

I ricercatori hanno effettuato i primi test sull’occhio di una mucca, che per struttura è molto simile all’occhio umano. In sostanza questa membrana applicata alla lente a contatto, quando viene colpita da un laser, emette a sua volta una serie di linee simili ad un codice a barre. La luce emessa è a bassissima intensità e non è dannosa per l’occhio umano. Una tecnologia simile potrebbe essere applicata in diversi settori, dalla fotomedicina e biofotonica, ma anche alla sicurezza.

Come spiegato dai ricercatori, l’applicazione di questa membrana alle lenti a contatto potrebbe rendere ancora più sicuro il sistema di riconoscimento dell’iride integrato, ad esempio, negli smartphone. Ma potrebbe anche essere applicato sulle banconote, per contrastare la contraffazione. Resta da capire se e quando questa tecnologia potrà effettivamente arrivare sul mercato.

Non si tratta, però, della prima volta che si progetta qualcosa di innovativo legato a lenti a contatto. Sono molteplici le aziende che da tempo lavorano alla creazione di speciali lenti a contatto smart con funzionalità potenzialmente utili. Dall’integrazione di fotocamere per catturare foto e video alla rilevazione dei livelli di glucosio nel sangue, utile per i diabetici.

Commenta