TEMPI MODERNI: Il 19% degli Italiani non sa comunicare con l’altro sesso

I sistemi di comunicazione attuali usano le piattaforme che sfruttano principalmente Internet: Facebook, Whatsapp, Messanger, ma anche i più vecchi sms (su GSM) e ci permettono di chattare tutti i giorni, per divertimento, lavoro o amore. Costantemente possiamo tenere i rapporti con le persone, anche le più distanti, con questi sistemi immediati, efficaci, multimediali, che associano immagini, video, registrazioni vocali. Mandiamo attimi frazioni della vita e ci sembra così di essere più partecipi e condividere con gli amici o i conoscenti la nostra esistenza.  I Social fanno parte di noi.  Con i Personal computer  o gli Smartphone, se da una parte possiamo avere un costante “collegamento” con le persone a cui teniamo, al contempo tutto questo frammenta, spara, superficialmente ciò chi siamo e ciò che fanno gli altri. La comunicazione è finta. Gli auguri su whatsapp assumono il tono “mi son tolto il pensiero” così anche Facebook e tutti gli altri sistemi di comunicazione virtuale. Le video-chiamate con i nonni lontani hanno un sapore differente. In un certo senso non interrompono il filo dell’appartenenza e della continuazione. Coloro che sono anziani o immobilizzati hanno, grazie a questi supporti, la possibilità di  parlare con chi si trova dall’altra parte del mondo. Il progresso unisce e sviluppa, porta avanti una certa idea di comunicazione. Come in tutte le cose però c’è il rovescio della medaglia. C’è la personalizzazione che adegua al proprio carattere il modo di interpretare questo universo – molto spesso finto – rispetto la nostra vita reale.

Ecco così che sempre più spesso i social, invece di unire separano, invece di aggregare isolano. Tanti sono stati i casi di stalking virtuale, mobbing, e ahimè ci sono stati casi di suicidio in diretta streeming.

Nel “Mondo Reale” – termine fin troppo usato nei telefilm dei ragazzi –  si rischia di  virtualizzarsi e perdere il contatto con la realtà, senza saperla poi – più affrontare. Quelli che dovrebbero essere i punti di forza, i riferimenti, sono superati perchè inadeguati e tutto assume l’aspetto di una voragine  che inghiotte in una virtualità che spazia dalle comunicazioni, ai giochi, ai cartoni animati e film e abbandona la realtà nuda e cruda, ma bellissima (in tutti i suoi aspetti positivi o negativi).

Tutto questo porta molto spesso a difficoltà nel relazionarsi con gli altri, per un isolamento che impedisce, non permette, disabitua al rapporto con gli altri (agli altri caratteri, alle altre volontà, agli altri desideri) (agli altri problemi- difficoltà nel parlare, ma anche nell’ascoltare). Difficoltà di relazionarsi anche con l’altro sesso.

Il 19% degli italiani (su  500 intervistati dai 18 ai 45 anni, sia uomini che donne) asserisce di avere “difficoltà nel relazionarsi con l’altro sesso” sotto ogni punto di vista. Una difficoltà maggiore tra gli uomini che sono il 10% in più delle donne. Ed i dati non differiscono di molto nel caso degli omosessuali.  Tra le motivazioni di tali difficoltà, gli interessati indicano in gran parte la “timidezza”, “esperienze negative” nel proprio passato, ma anche la “difficoltà di comprendere” le dinamiche del sesso opposto.

Sono i dati emersi dalla rilevazione promossa daseduzionefficace.com, la community guidata da Mauro D’Andrea che riunisce oltre 15.000 iscritti e raggiunge oltre 70.000 lettori. E sono dati che fotografano un disagio reale, al quale seduzionefficace.com cerca di dare risposte, con corsi online ma anche dando la possibilità agli iscritti di confrontarsi, conoscersi, condividere le proprie incertezze ma anche i propri successi.

 “Non è raro che chi cerca corsi di “seduzione” venga visto con una certa sufficienza. Ma dai dati che abbiamo raccolto, appare chiaro come le difficoltà nel rapporto tra i sessi, in un’epoca apparentemente disinibita come questa, non solo esiste, ma è un problema serio e in costante peggioramento. Sopratutto gli uomini, ma anche le donne, non riescono più a costruire rapporti, a conoscersi, ad intraprendere uno scambio. Come molti autorevoli studiosi ricordano, la nostra era “social” è in realtà un epoca di solitudini, nella quale in molti hanno perso (o non avuto mai) il giusto linguaggio sociale. – ha dichiarato Mauro D’Andrea – Anche l’indebolimento dei ruoli tradizionali di genere, hanno contributo probabilmente a bloccare il dialogo. Certo, non tutti hanno problemi seri, molti frequentano la nostra community semplicemente per imparare meglio a comunicare o a fare colpo, ma il nostro lavoro ha senza dubbio anche una concreta valenza sociale. E a dire il vero, parlando con le migliaia di persone che frequentano il nostro portale, si comprende come la grande maggioranza non voglia imparare la “seduzione” per fare strage di cuori, ma semplicemente per trovare la persona giusta, per uscire dalla timidezza che lo blocca, per trovare il coraggio di proporsi. Ed i risultati sono di solito molto positivi, spesso è sufficiente avere qualche suggerimento e qualcuno che ti infonde coraggio per uscire dal bozzolo e riuscire”.

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