Huawei: arrestata in Canada la direttrice finanziaria, Meng Wanzhou

La situazione tra Stati Uniti d’America e Cina, negli ultimi mesi non è certo stata delle migliori. I rapporti tra i due paesi sono stati piuttosto altalenanti, tanto da portare a quella che può essere definita una vera e propria guerra commerciale, con un botta e risposta di dazi sulle importazioni su prodotti del valore di decine di miliardi. La guerra commerciale, fortunatamente, è arrivata ad una tregua momentanea, durante la quale le due parti hanno il compito di trovare un accordo.

Nel frattempo, però, è avvenuto qualcosa che rischia di minare ulteriormente i rapporti tra i due paesi. E’ di queste ore la notizia che la Chief Financial Officer di Huawei, Meng Wanzhou, è stata arrestata in Canada su richiesta degli Stati Uniti. Una mossa che rischia ancora una volta di incrinare i rapporti statunitensi con la Cina generando una crisi diplomatica.

Secondo il Ministero della Giustizia canadese, Meng Wanzhou, direttrice finanziaria di Huawei, è stata arrestata a Vancouver in seguito al mandato d’arresto emesso dagli Stati Uniti, che ora ne chiedono l’estradizione. Per domani è prevista l’udienza per la cauzione. Il motivo dell’arresto sarebbe da trovare nelle presunte violazioni delle sanzioni americane contro l’Iran.

Non si sono fatte attendere le reazioni all’arresto. Dall’ambasciata cinese viene chiesta la liberazione della CFO di Huawei. Secondo l’ambasciata, infatti, questo arresto viene considerata una violazione dei diritti umani. Allo stesso modo il governo cinese chiede a Canada e Stati Uniti di svelare le ragioni dell’arresto. In un comunicato ufficiale, invece, Huawei ha dichiarato di non essere a conoscenza di violazioni commesse da parte della sua direttrice finanziaria, esprimendo fiducia nei confronti dei sistemi giudiziari di Canada e Stati Uniti.

Ma l’arresto della Chief Financial Officer di Huawei, che oltre ad essere una figura importante all’interno della società, è anche figlia del fondatore, è solo l’ultimo capitolo di un contrasto che dura da alcuni anni. L’amministrazione di Donald Trump ha da tempo espresso preoccupazione in merito alla crescente presenza di tecnologia cinese sul territorio statunitense. Secondo il governo statunitense, il rischio è che l’uso della tecnologia di telecomunicazione di una multinazionale come Huawei metta a rischio la sicurezza nazionale del paese, a causa dell’influenza che il governo cinese avrebbe sull’azienda.

Non è un caso se, solo 2 settimane fa, proprio gli USA hanno chiesto ai paesi alleati, Italia compresa, di non usare le tecnologie di Huawei nelle telecomunicazioni. Aspetto, questo, su cui in Italia sta lavorando il Copasir per accertare eventuali pericoli legati alla sicurezza nazionale.

Resta adesso da attendere gli sviluppi futuri per capire come evolverà la situazione.

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