Francia: la storia della piccola Marwa. I medici vogliono staccare la spina, ma i genitori si oppongono

E’ difficile stabilire quale possa essere il confine tra le cure rivolte ad un malato e un accanimento terapeutico che tenta di mantenere in vita ad ogni costo un essere umano, e in tal senso un argomento delicato come quello dell’eutanasia continua a generare molte discussioni tra chi ritiene che l’uomo non debba avere la libertà di decidere quando mettere fine alle proprie sofferenze, soprattutto in casi molto gravi, e chi invece considera fondamentale dare a tutti la possibilità di scegliere.

E’ delle ultime settimane il caso di Dj Fabo, il 40enne cieco e tetraplegico in seguito ad un terribile incidente, che dopo aver chiesto a gran voce di poter mettere fine alla sua vita, nei giorni scorsi ha scelto di recarsi in Svizzera, lontano dal suo paese, per sottoporsi al cosiddetto “suicidio assistito” all’interno di una clinica specializzata. Dello stesso argomento, tuttavia, si continua a discutere anche in Francia, dove continua a suscitare molta attenzione la storia della piccola Marwa, una bimba di 15 mesi attaccata ad una macchina. I  medici vogliono staccare la spina, ma i genitori stanno lottando per opporsi a questa decisione.

La storia risale al settembre 2016, quando i genitori della piccola Marwa Bouchenafa portano la figlia in ospedale dove viene ricoverata a causa di un raro enterovirus che le ha provocato danni neurologici gravi. La bimba finisce in coma, ma considerate le condizioni gravi della piccola, i medici decidono che è arrivato il momento di staccare la spina. I genitori della piccola, di origini algerine, decidono di opporsi e fanno di tutto per impedire che ciò avvenga. Viene quindi creata una petizione online che raccoglie oltre 240.000 firme, e consente ai genitori di ottenere un rinvio.

10 giorni dopo Marwa si sveglia dal coma e secondo i genitori segue con gli occhi i movimenti dei genitori, riesce a muoversi anche se con difficoltà e ogni tanto sorride. I medici, tuttavia, ritengono che le condizioni della piccola siano molto gravi, tanto da costringerla a vivere per il resto della sua vita in un letto attaccata al respiratore e con i sondini necessari per l’alimentazione. Adesso la decisione è passata al Consiglio di Stato che dovrà prendere una decisione, ma i genitori della bimba non si arrendono e, pur consapevoli del grave handicap della figlia, hanno dichiarato che tutti i disabili hanno il diritto di vivere.

Adesso resta da capire come si evolverà la questione, ma i genitori di Marwa hanno già espresso la volontà di proseguire nella loro battaglia, e sono disposti anche ad interpellare la Corte Europea per i diritti dell’uomo, se si renderà necessario.

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