Facebook censura una foto della modella curvy Tess Holliday, e poi si scusa

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Quotidianamente sul social network Facebook vengono pubblicate immagini di ogni genere, che comprendono anche campagne pubblicitarie che vedono splendide donne in abiti succinti o in bikini che, in base alle politiche del social network non vengono in alcun modo censurate.

Ma cosa accade quando ad essere pubblicata, per promuovere una campagna di sensibilizzazione sulla “body positivity” è l’immagine di una modella plus-size che la stessa Facebook decide di censurare? E’ quanto accaduto negli ultimi giorni alla modella curvy Tess Holliday, la cui immagine in bikini è stata rimossa da Facebook, una situazione che non ha mancato di suscitare polemiche e sdegno portando la stessa società guidata da Mark Zuckerberg a scusarsi per l’accaduto.

Tutto è iniziato quando il popolare talkshow australiano Cherchez La Femme ha chiesto la collaborazione della modella Tess Holliday per promuovere l’evento “Femminismo e Grasso“, con l’intento di promuovere la “body positivity” e spingere le donne ad accettare il proprio corpo. L’evento è stato pubblicizzato, appunto, con una immagine che raffigura la Holliday sorridente e in bikini, ed è proprio da questa immagine che si è scatenato tutto.

Facebook non ci ha messo molto a censurare l’immagine impedendo che venisse usata come contenuto pubblicitario, in quando violerebbe le politiche su Salute e Fitness adottate dal social network. In un messaggio di risposta a Jessamy Gleesom, una delle organizzatrici dell’evento, Facebook ha poi offerto ulteriori spiegazioni, rincarando la dose. Nel messaggio si legge che l’immagine non può essere utilizzata come contenuto pubblicitario, in quanto mostrerebbe un corpo in una condizione indesiderabile. Nel messaggio viene poi consigliato di usare una immagine più consona, mostrando ad esempio una persona impegnata in una corsa o in bici.

Come prevedibile la decisione ha suscitato un’aspra polemica nei confronti di Facebook, che dopo la brutta figura ha corretto il tiro, rilasciando una breve dichiarazione nella quale si è scusata dell’errore, attribuito al fatto che ogni settimana vengono analizzate milioni di immagini pubblicitarie, e questo può portare, in alcune occasioni, a proibire ingiustamente qualche pubblicità che in realtà non viola le linee guida del social network.

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