Dolore e tragedia in una bella storia d’amore

Quando ho visto le immagini di quel ragazzo di trent’anni e la sua ragazza e ho saputo quanto fosse accaduto sono rimasto davvero senza parole. 

Un suicidio per amore, per un dolore, per una perdita alla quale non trovava risposte e sollievo.  Erano due bellissime persone, David e la sua Aura. C’erano tutti i presupposti perché la loro potesse essere una bella storia di amore e di vita. Lui lavorava insieme al padre al bar Tortuga, un noto locale nel quartiere Trieste a Roma, dove si incontrano molti giovani per aperitivi o per passare una serata. David ci lavorava sin dal mattino con grande dedizione. Un ragazzo come tanti, con la sua squadra del cuore, la Roma, a cui dedicava anche molte immagini e parole nel suo profilo Facebook. Il Capitan Totti quale Personaggio, icona del suo vivere. Lui stesso che giocava a calcio con gli amici. Poi c’era lei Aura, la sua ragazza, il suo unico grande amore, con il quale condivideva tutto. Era passione e dedizione, era totale appartenenza.

Dopo la scoperta del male di Aura, la vita non era stata più la stessa per i due giovani. Loro avevano condiviso tanti bei momenti, in viaggi meravigliosi, in feste con amici, nella conviviale allegria della loro giovane età, con progetti  e sogni.

Mai ci si dovrebbe trovare a pensare di dover  affrontare un mostro inafferrabile e che non si può sconfiggere. Tutti i progetti i sogni e le aspirazioni vennero messe da parte per combattere insieme questa battaglia.

Oggi mi trovo a sfogliare le loro pagine Facebook, una tristezza infinita per il pensiero che quei sorrisi non ci sono più. Posti meravigliosi con la bellezza di due giovani innamorati della vita. Mare, città, piscine, giochi, esperienze e sempre il loro abbraccio quale continuazione l’uno dell’altra. Avevano anche un tatuaggio sul polso (bellissimo). un elettrocardiogramma che passava da un polso all’altro. Una vita che batteva all’unisono.

Come una delle due vite si è interrotta per quel male maledetto, l’altra ha cessato di esistere, di aver voglia di vivere. C’è un amore che va oltre la vita terrena. Ci sono vite che non possono esistere, non sanno vivere in assenza di ciò che considerano il proprio completamento.

David era così sincero e spontaneo. La sua vita era finita sul letto di morte della sua Aura. Aveva smesso di lottare ogni giorno, aveva tralasciato tutto, logorato e senza pace. Ha trovato la forza per un terribile ultimo sforzo presso l’Ospedale Gemelli di Roma. In una mattina di una primavera beffarda.  Ha rinunciato a quanto la vita avrebbe potuto offrirgli, in opportunità, in gioie e speranze. Non trovava giusto rimanere lontano da lei. Non poteva fare tutto da solo e lasciarla nel buio della morte o di quello che ci potrebbe essere dopo la vita. Ha scelto di stare con lei.

Ci sono delle immagini nei rispettivi profili Facebook ed Instagram di questi due sfortunati ragazzi che però celebrano la vita, così come si dovrebbe poter vivere. Loro avevano avuto anche delle possibilità di viaggiare e girare il Mondo. Ma quello che più è bello vedere è il loro sorriso complice e sereno. Quell’amore che resterà sempre loro per sempre, intatto e limpido.

(David Petetta e Aura Staicu) Foto tratte da Facebook

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