Allontanamento domiciliare per Emanuela Orlandi? 483 milioni di lire fino al 1997

Un documento shock riaprirebbe il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Non si sa più nulla di lei dal 1983 per un presunto rapimento di cui non si conosce verità. Secondo quanto afferma  il giornalista Emiliano Fittipaldi su Facebook mostrando il testo integrale delle spese sostenute dal Vaticano fino al 1997 per un presunto allontanamento domiciliare” della Orlandi a Londra. Questo fa pensare che della ragazza allora quindicenni si è saputo tutto da subito e che probabilmente sia morta nel 1997 quando finiscono le spese a suo carico con l’ultimo versamento di circa 21 milioni di lire per l’ultimo trasferimento in Vaticano e il disbrigo delle pratiche finali”.

Dopo aver lavorato per mesi sul documento rinvenuto, Fittipaldi ha pubblicato un libro inchiesta sulla vicenda ‘Gli impostori’, che uscirà tra qualche giorno.

Il resoconto studiato da Fittipardi

Leggendo il resoconto e seguendo le tracce delle uscite della nota – spiega il giornalista – che l’estensore attribuisce al cardinale Lorenzo Antonetti, sembra che il Vaticano abbia trovato la piccola rapita chissà da chi, e che abbia deciso di ‘trasferirla’ in Inghilterra, a Londra. In ostelli femminili. Per 14 anni le avrebbe pagato ‘rette, vitto e alloggio’, ‘spese mediche’, ‘spostamenti’. Almeno fino al 1997, quando l’ultima voce parla di un ultimo trasferimento in Vaticano e il disbrigo delle pratiche finali“.

Delle due l’una – conclude Fittipaldi – o il documento è vero, e apre squarci clamorosi e impensabili sulla storia della Orlandi. O è un falso, un apocrifo che segna una nuova violenta guerra di potere tra le sacre mura“.

Sommando le spese e le voci circolate fino ad oggi, si pensa sia verosimile che la ragazza sia stata ospitata in alcuni conventi e appartamenti in Italia e all’estero, ricoverata in almeno due strutture sanitarie in Gran Bretagna, trasferita più volte. Si parla anche di spese investigative e anche al pagamento per l’attività relativa a un episodio di «depistaggio».

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