Al Jarreau ci ha lasciato in un silenzio assordante

In un sabato pomeriggio di febbraio,  nel silenzio della stanza dove era ricoverato da qualche giorno se ne è andato uno dei cantanti  che avevano saputo interpretare al meglio le sonorità Jazz, ma anche la musica in genere, con un’eleganza e un’armonia della voce ma anche della stessa interpretazione senza eguali.

Le cause precise ancora non sono note. Al Jarreau era ricoverato da qualche giorno in una clinica di Los Angeles. Ufficialmente si trattava di un esaurimento nervoso. Ma qualcosa non quadrava da qualche tempo. Erano state sospese tutte le date dei suoi spettacoli e ufficialmente era stata diramata la notizia che il cantante non si sarebbe più esibito in pubblico

Era nato il 12 aprile 1940 a Milwaukee, nel Wisconsin, figlio di un pastore, Alwin Lopez ‘Al’ Jarreau muove i suoi primi passi nella musica cantando nel coro  gospel della chiesa. Cantando nei locali Jazz era riuscito a far breccia in chi produsse il suo primo disco “1965” Il suo genere ricalcava lo stile del grande Nat King Cole che prese come esempio. I più grandi successi però arrivarono tra gli anni settanta e ottanta, con il cambio di etichetta discografica. Sapeva districarsi tra le note Jazz, come nella musica più leggera o con il R&B. Ha partecipato a molti festival internazionali del Jazz.  Ha avuto numerosissimi riconoscimenti: sette volte vincitore del Grammy, Al Jarreau ha conquistato il primo oscar della canzone nel 1978 e l’ultimo nel 2007. Ci piace ricordarlo con la sua romantica  “Breakin Away” o con l’accattivante “Boogie Down”.  Il suo ultimo album è “My Old Friend: Celebrating George Duke”, pubblicato nel 2014 per la Concord.

A detta dello staff che lo seguiva e del suo Manager, nei giorni scorsi sembrava che il peggio fosse passato, tanto che aveva anche intonato e cantato alcuni versi di una canzone rivolto al figlio Rayan.

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