Al 1° agosto, abbiamo consumato tutto ciò che la Terra può rigenerare in un anno. Ora siamo in debito ecologico

Cosa significa tutto ciò? Aver consumato l’energia che produce la terra e andare in deficit energetico cosa comporta?  L’umanità nell’ultimo secolo sta consumando più energia di quanta ne venga naturalmente prodotta. Ogni anno questo evento si ripropone. Per quanti sforzi si stiano adoperando per far si che  si riescano a mantenere le energie non rinnovabili, purtroppo negli ultimi anni ciò continua ad accadere e accade sempre prima durante l’anno.

La ONG ( Global Footprint Network) calcola ogni anno la data in cui gli uomini avrebbero consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Non sono dati valutabili in numeri, si tratta di stime, ma molto Pesanti per responsabilità soggettiva.

Nel 2018, il “giorno del sorpasso” era stato  stimato il 1 ° agosto. Adesso viviamo “a credito” , vale a dire attingendo irreversibilmente alle riserve non rinnovabili del pianeta.

Il consumo aumenta ogni anno

Ogni anno, questo giorno di “Credito” a carico del Pianeta  si verifica prima. La data stimata per il 1970 era il 31 dicembre. Nel 1993, era il 21 ottobre. Poi nel 2004, il 1 settembre. L’umanità esaurisce così quasi il doppio delle risorse oggi rispetto agli anni ’70: nel 1970, la capacità del pianeta di ricostruire le sue riserve e assorbire i gas serra equivaleva alla velocità con cui quale ha consumato queste risorse per 12 mesi. Oggi queste risorse vengono assorbite dopo 7 mesi.

Tuttavia, il consumo di energia varia notevolmente da un paese all’altro, motivo per cui viene pubblicato anche un indice nazionale. Questo dato corrisponde al giorno in cui il “sorpasso” nel mondo si verificherebbe se gli uomini di tutto il pianeta consumassero come popolazione del paese in questione. Non tutti i Paesi sono sensibilizzati infatti su qualcosa che, al contrario, riguarda tutti noi e le generazioni a venire. Non si può e non si deve pensare solo al momento.  In molti Stati (come il  Qatar) già a febbraio dell’anno successivo, sono finite le risorse. Altri Paesi, di maggiore sensibilità, cercano di diversificare la produzione d’energia,  attingendo a risorse di natura differente (Nucleare/riciclo/sole/eolica).

Altre fanno le spese della posizione geografica che non regala particolari possibilità di risparmio energetico e anzi ne devono importare la quasi totalità. Se invece pensiamo agli USA: rappresentano solo il 5% della popolazione globale, usano il 20% della sua energia, mangiano il 15% della sua carne e producono il 40% della spazzatura della terra. Un comportamento dissoluto  e da non imitare a totale sfavore del Pianeta. Ma non sono i peggiori. Nella classifica stilata dalla ONG,  l’Islanda è lo Stato con maggiore consumo di energia Pro-capite. Seguono il QatarTrinidad e Tobago, Kuwait, Brunei, Lussemburgo, Emirati Arabi Uniti, Canada, Stati Uniti, Finlandia. Si tratta perlopiù di Stati Ricchi e ricchi di risorse naturali sfruttabili (dal Petrolio al Gas) con un livello di benessere elevato. Ma a farne le spese è proprio il Pianeta.

Anche l’Europa, per quanto più sensibile ai fenomeni climatici e ricca di fonti energetiche riciclabili e naturali, non è ancora al livello che ci si aspettava a livello Mondiale.

Si sta migliorando, ma ancora molto si può e deve fare per abbattere i consumi energetici non rinnovabili che vanno a consumare le risorse del pianeta. Le esigenze e il confort della popolazione ha inciso sul consumo dell’energia. Si pensi all’aria condizionata, esempio banale, ma che ogni anno ci fa riflettere sul fatto che il picco d’energia elettrica avviene ad Agosto (quando invece ci si aspetterebbe che nei mesi più bui e freddi si consumasse maggiormente). Si tratta del benessere diffuso che se raggiunto in questa maniera – sfruttando cioè le risorse naturali – porterà prima o poi al Disastro (non che non ce ne siano degli evidenti segnali).

 

La responsabilità di tutti

Come invertire la tendenza? Questi numeri allarmanti sono solo un riflesso della nostra cultura: il consumo eccessivo e così via. Ma la situazione è reversibile attraverso l’azione politica e la revisione delle nostre scelte individuali.

 Per avere un’idea del suo impatto come individuo, Global Footprint Network offre anche un’applicazione che calcola il “giorno dell’overflow” personale .  A me mi ha bacchettato ben bene “Se tutti vivessero come te avremmo bisogno di 1.78 terre”, anche io consumo troppo senza utilizzare energie rinnovabbili che ormai ci sono e sarebbero alla portata di tutti, ma che – come al solito – non farebbero più arricchire chi pensa agli interessi del suo “Mondo” e non a quelli ecologici di tutti.

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